Senza l’espulsione di Ibanez la Lazio non avrebbe vinto il derby.

Questa è la narrazione di chi vorrebbe giustificare la sconfitta del 2° derby stagionale. 

Ogni direzione che si voglia prendere per proiettare il derby in teorie varie possono essere più o meno condivisibili ma nessuna può avere la minima certezza. 

È innegabile che giocare in 11 contro 10 porta dei vantaggi alla squadra che gioca in superiorità numerica anche se quest’ultima non sempre produce i risultati sperati come ha anche sottolineato la S.S. Lazio dal proprio profilo twitter.

Altrettanto innegabili sono i limiti di qualsiasi teoria quando si è impossibilitati a provarla attraverso certezze reali 

Considerando le solite favole mediatiche, veicolate ad arte sui media e sui social, siamo costretti nostro malgrado, ad entrare in questo campo della teoria e della narrazione.

A differenza dei “veggenti del calcio” però lo facciamo partendo, come nostra abitudine, da alcuni numeri per dare un senso meno teorico e più concreto alle favole di chi deve evidentemente giustificare gli scarsi risultati del campo ma soprattutto quelli economici derivanti da investimenti sbagliati. 

Volendo seguire la narrazione dividiamo la partita in 2 parti ma non in 1° e 2° tempo ma in minuti prima e dopo l’espulsione di Ibanez e come asserito anche da Sarri immediatamente dopo partita si vede chiaramente che il pallino di gioco era già ampiamente in mano alla squadra biancoceleste prima dell’arrivo del cartellino rosso al difensore romanista.

Ovviamente anche questo dato non lo possiamo annoverare come un elemento certo per il risultato finale della partita se fosse stata giocata 11 contro 11 ma se vogliamo dare un minimo di concretezza alle narrazioni non si può non tenerne conto. 

Sempre rimanendo nel campo dei numeri, le statistiche relative al periodo precedente l’espulsione di Ibanez ricalcano in modo quasi simile quelle delle vittorie della Lazio contro l’Inter, il Milan, l’Atalanta a Bergamo e il Napoli allo stadio Maradona.

Quindi partita ampiamente meritata dalla Lazio sia nei numeri che nel gioco e se non è finita in una goleada è stato anche grazie al portiere romanista, normalmente mai così bravo come nell’occasione del derby.